Dentosofia Attivatore: Raddrizzare i denti da soli-Dr. Saverio Caffarelli Operatore F.I.D.I.
Gli aspetti emozionali e i vissuti psicologici hanno un ruolo fondamentale affinché l’utilizzo dell’attivatore abbia successo nel raddrizzare i denti.
La dentosofia affronta in modo diretto il livello della consapevolezza, ma ci sono altri livelli che espongo fra un attimo e che devono essere presi in considerazione per il buon esito.
Nella bocca converge il 70% delle terminazioni nervose e questo rende la bocca un area importantissima per tutto l’organismo sia su un piano fisico per evitare per esempio mal schiena o mal di testa, sia su un piano emotivo per evitare di avere continui stimoli nervosi disarmoniosi.
Ho già spiegato con l’esempio dell’erezione nell’articolo sul significato dei denti come le dinamiche emotive si muovono e si esprimono nel corpo fisico.
Vissuti differenti convergono in parti differenti del corpo e nell’articolo appena citato espongo quali vissuti ed emozioni incidono sulla “postura dei denti”.
La consapevolezza che si può acquisire grazie alla dentosofia, ovvero alla “saggezza dei denti”, spesso è sufficiente a “smuovere” le emozioni e quindi, in combinazione con l’attivatore, anche i denti.
Tale consapevolezza, in ambito di CROMO Dentosofia, rientra nell’area “Blu”:
Come si vede dalla Piramide Cromo Simbolica il blu / consapevolezza è alla base insieme al viola/violetto: prendere decisioni.
Una presa di consapevolezza quindi è un forte supporto per tutti i "passaggi successivi".
Ma non sempre è sufficiente la consapevolezza.
Quante volte ho sentito dire:
"Si, ho capito, lo sapevo già! E allora?"
E' evidente in questi casi come il blocco emotivo stia ad un altro livello.
I dentisti, anche quelli esperti in dentosofia, non hanno la preparazione per sostenere psicologicamente la persona, per aiutarla ad elaborare i suoi vissuti.
E gli Psicologi?
Sono molto lontani da questo argomento. E' vero che una psicoterapia può aiutare. Ma è anche vero che se non è mirata al tema specifico che rende il dente storto non sarà utile in tal senso.
Gli psicologi usano test e colloqui clinici per identificare la aree di intervento per aiutare i loro pazienti. Ma esistono tanti approcci di psicoterapia che, pur essendo tutti validi, possono concentrarsi su aspetti diversi.
Io ho esercitato come Psicoterapeuta dal 2000 al 2022, ma la dentosofia non è un tema trattato in modo così approfondito dalla Psicosomatica. Pertanto quando iniziai nel 2003 ad interessarmi all'argomento fui costretto a "giustificarmi" con l'ordine degli psicologi collocando questo argomento in un ambito di "ricerca scientifica".
In questo modo ho potuto proseguire i miei studi sul tema affiancando le osservazioni della dentosofia alla somministrazione di test "scientifici" e/o di colloqui clinici.
Ho scritto "La Cromo-Terapia simbolica e il potere del doppio trio dei fondamentali" ricco di esercizi utili per elaborare autonomamente i vissuti più profondi.
Dal 22 febbraio 2022 ho interrotto volontariamente la mia professione di Psicologo per cancellarmi dall'ordine e fondare la F.I.D.I. Facilitazione Interiore Dinamico-Interattiva e lavorare in stile Work-Life Change Coach.
Un coaching mirato al benessere delle persone in tutti i loro ambiti e, grazie al Cromo Simbolismo Applicato che ho fondato nel 2003, possiedo una serie di strumenti potenti che ho messo appunto, sviluppato ed integrato in tutti questi anni.
Il mio occhio "clinico" insieme alla mia esperienza pluriennale mi consentono di identificare le aree emotive specifiche su cui intervenire per poter liberare le tensioni che rendono i denti storti e consentire all'attivatore di funzionare al meglio. I miei strumenti e modalità di intervento nella relazione d'aiuto sono ben calibrati per elaborare positivamente i vissuti ostacolanti e avviare uno specifico cambiamento personale creando nuove abitudini e nuove modalità di vivere in sintonia con una dentatura armoniosa.
Mi sono confrontato con vari dentisti esperti di dentosofia e in pochi hanno colto quello che sto per scrivere di seguito. E chi l'ho ha colto lo ha fatto solo o soprattutto su un piano teorico. Vi illustro un esempio di difficoltà che ho incontrato seguendo altre persone che avevano bisogno di interventi tecnici per poter poi usare l'attivatore.
Introduco il concetto più importante riportando due righe di un articolo su TerraNuova di Clara Scropetta e Francesco Santi che parlando dell'attivatore dicono:
"Proprio la sua forma «generica», la morbidezza e l’elasticità provocano una stimolazione a livello delle cuspidi dei denti, il cui ruolo quali vettori d’informazione a livello del sistema nervoso centrale comincia appena ad essere messo in luce (Vedi gli studi del dottor Alessandro Calzolari)".
Le Cuspidi sono protuberanze di smalto più o meno voluminose ed appuntite che costituiscono i rilievi masticatori di ogni dente.
Se i denti sono stati curati a seguito di carie o rotture, la ricostruzione può interferire sugli effetti dell'attivatore come spiego di seguito.
OPZIONI.
Avete i denti storti con:
1) Denti sani, mai curati, della forma "originale"
2) Denti curati quando erano dritti
3) Denti CURATI quando erano GIA' STORTI
4) Denti mancanti o altri casi più complessi
Nelle opzioni 1 e 2 da un punto di vista tecnico siete già pronti ad iniziare ad usare l'attivatore.
Il problema, trascurato dai dentisti, nasce quando curi denti storti.
Con un buon lavoro sul piano emotivo/comportamentale
anche le opzioni 3 e 4 possono giungere
ad un buon esito di raddrizzamento dei denti
I dentisti seguono il protocollo.
Se tu hai un dente storto, hai presumibilmente anche una malocclusione, ovvero uno o più denti dell'arcata superiore non sono perfettamente allineati con quelli dell'arcata inferiore, e/o precontatti: un dente inizia a toccare il suo antagonista prima di tutti gli altri creando uno sforzo localizzato.
A questo punto se hai una carie nel dente storto il dentista seguirà il protocollo e dopo aver tolto la carie farà l'opportuna ricostruzione alterando la forma originale del dente facendo in modo che tu abbia una perfetta occlusione senza precontatti.
Per intenderci: SE NON VUOI raddrizzare i denti è sicuramente la soluzione migliore perché la malocclusione e il precontatto possono dare problemi vari dal mal di testa al mal di schiena...
Pertanto l'OPZIONE 3 è a forte rischio per un buon funzionamento dell'attivatore.
Riepilogo il concetto:
Un dente storto che viene curato avrà la forma modificata. Tale modifica incide sul tipo di stimolo che l'attivatore può inviare a livello di sistema nervoso centrale. Questi stimoli sono la base operativa dell'attivatore.
L'ideale sarebbe curare il dente lasciandolo della sua forma originale e, se consumato, ripristinandone la forma.
Ma quale dentista altera il protocollo per lasciarti un dente con malocclusione e/o precontatto?
Tuttavia se tu non ti fai curare il dente dalla carie esso avrà comunque la sua forma originale ed essendo storto avrà anche la sua probabile malocclusione... e sarà l'ideale per far funzionare l'attivatore su un piano tecnico.
Io sono riuscito a far "Scorreggere" un dente ad una mia assistita: era molto storto con malocclusione e precontatto, fu curato con conseguente modifica della forma. "Un disastro" per l'attivatore.
Nessun dentista ha voluto ripristinare la forma in modo completo. Ma andando da un dentista all'altro alla fine la persona è riuscita con "piccole correzioni" fatte da più dentisti, a ripristinarne la forma e poter procedere con l'attivatore.
Riflettiamo:
2b) Parte Tecnica - La scelta dell'Attivatore
Sino a poco tempo fa l'attivatore potevi trovarlo solo dal dentista. Oggi si trovano in commercio vari attivatori "generici" anche economici.
In caso tu abbia una particolare forma della mascella, troppo differente dalla "media", è probabile che sia meglio rivolgersi da un dentista esperto in dentosofia che potrà scegliere fra modelli che non trovi in commercio. Il dentista ti proporrà un percorso costoso che se hai la possibilità di seguire può essere interessante, oppure dopo che ti dà l'attivatore "giusto", interrompi il percorso e prosegui in autonomia.
Spesso i dentisti apportano piccole modifiche all'attivatore per adattarlo meglio alla tua bocca.
Tuttavia anche quelli di forma generica, essendo flessibili si adattano facilmente (ognuno faccia la sua scelta consapevolmente).
Questo modello DN della KHOELL ha un costo più elevato, i primi che vi ho mostrato costano circa 30/50 euro, questo modello arriva a circa 80euro. E' differente dai classici attivatori:
Dalla foto notate il primo più in alto trasparente ha una sporgenza, si tratta di un regolatore della pressione che puoi fare sui denti per accelerare i risultati e si usa durante il giorno. Quelli in mezzo violetti sono i classici attivatori della dentosofia che puoi usare la notte: uno è più morbido e si utilizza i primi 8/12mesi, il secondo è più duro e si usa successivamente sino a completamento. Infine quella "sagoma bianca" che vedi in basso, in realtà la confezione ne contiene due, opportunamente riscaldata in acqua calda seguendo le precise indicazioni del produttore può essere modellata e prende la forma della propria arcata: si utilizza per stabilizzare i risultati.
Nel 2003 ho iniziato gli studi sul significato emotivo/dinamico dei denti, ma solo da circa un anno ho iniziato ad interessarmi alla parte tecnica relativa all'uso di questo prezioso strumento che è l'attivatore. D'altronde prima non si trovavano in commercio al pubblico.
Quando ho iniziato a fare la mia esperienza diretta, meno di un anno fa, c'erano una serie di indicazioni pubbliche e degli stessi produttori che oggi trovo differenti.
Suggerivano l'uso di "almeno 6 ore" a notte, oggi dicono "almeno 8 ore al giorno". Inoltre sono differenti le indicazioni sulla durate delle varie fasi.
Per darvi un orientamento sul come muovervi propongo delle riflessioni.
Ognuno è libero di scegliere
e il mio scritto non si sostituisce
al parere del medico e/o del dentista. ;-)
Considerate:
1) il tempo necessario per raddrizzare i denti è variabile da persona a persona.
2) la consapevolezza dei motivi per cui i denti si sono storti è necessaria per il buon esito.
3) risolvere concretamente i problemi emotivi rilevati e avviare nuove abitudini di vita è necessario per il buon esito.
4) l'utilizzo dell'attivatore deve essere COSTANTE.
5) l'utilizzo costante dell'attivatore facilità la risoluzione dei blocchi emotivi e la correzione della postura di tutto il corpo.
6) ci può essere una fase preparatoria con un utilizzo limitato ma costante per abituarsi.
6) motivarsi, insistere, ricordarsi che i risultati arrivano.
Percorso F.I.D.I.
per conoscerti meglio e prenderti cura di te
Dentosofia - Psicologo - Work-Life Change Coach
L'Utilizzo:
Diurno: stimolazioni consapevoli attive
Notturno: stimolazioni inconsce passive, registrazione inconscia delle stimolazioni diurne.
DIURNO:
Eseguire preferibilmente per 20 minuti tre volte al giorno il seguente esercizio (ALMENO 15 minuti una volta al giorno tutti i giorni anche stando in piedi mentre lavi i piatti o lavori al pc, meglio però se ti rilassi e non fai altro):
POSIZIONE:
– distesi per terra, con la schiena ben piatta
– a gambe sollevate, piedi appoggiati su un divano, con le ginocchia divaricate
– la nuca ben diritta (appoggiata su un cuscino eventualmente)
– le braccia aperte, più o meno tese, palmi rivolti in su
– gli occhi chiusi, oscurati da una benda
– punta e dorso della lingua attaccati al palato
ESERCIZIO IN TRE FASI NEUROVEGETATIVE
A) RESPIRAZIONE
Portare l'attenzione al respiro, essendo qualcosa di neutro aiuta ad allontanare i pensieri disturbanti. Può essere utile qualche respiro profondo, intenso ma delicato all'inizio per facilitare la distensione muscolare ed il rilassamento. Poi osservare semplicemente il respiro e percepire le varie parti del corpo, rilasciando quelle tese (se non riesci per esempio a distendere le mani fai il pugno e poi rilasci: senti la differenza fra tensione e rilassamento e vai verso il rilasciare).
Quando il respiro è regolare passi alla fase successiva della masticazione.
B) MASTICAZIONE
Alternare lo stringere i denti facendo una pressione sull'attivatore e lasciando poi la presa senza mai perdere il contatto fra denti e attivatore. Non "forzare", non si deve sentire dolore: in caso di tensione ritornare alla fase precedente per distendersi per qualche minuto e poi riprendere con la masticazione... puoi, per esempio, stringere per due secondi e poi rilasciare per altri due, trova il ritmo con cui ti trovi bene.
C) DEGLUTIZIONE
Continuando a tenere la lingua attaccata al palato, senza che faccia leva sull'attivatore (fondamentale per evitare che la lingua poi vada a far pressione sui denti), deglutire regolarmente per esempio ogni due cicli di masticazione.
NOTTURNO:
Anche se di solito fai fatica a respirare col naso di notte non preoccuparti: l'attivatore "acchiappa" contemporaneamente le due arcate e le mette in una posizione corretta che ti risolve anche l'eventuale problema del russare.
L'utilizzo notturno una volta che si inizia deve essere costante, tutte le notti, all'inizio si può introdurre gradualmente per esempio usandolo un'ora a notte, ma tutte le notti!
Può capitare di toglierselo senza accorgersene durante la notte: non importa, è necessario insistere: poi ci si abitua.
Quando ti sei abituato, prima di addormentarti, potresti ripetere gli esercizi descritti per la fase diurna.
Al risveglio è possibile che i denti incisivi siano sensibilizzati, normalmente questa sensibilità va via in breve tempo: prima di fare colazione conviene organizzarsi per fare qualche altra cosa.
Ad oggi che scrivo (maggio 2023) sto utilizzando già da 8 mesi circa l'attivatore violetto più morbido del kit della KHOEEL.
COME HO INIZIATO:
Ho messo direttamente l'attivatore per andare a dormire e l'ho tenuto 8 ore consecutive.
Ho saltato quindi tutte le fasi di possibile "adattamento", come per esempio usare l'attivatore solo di giorno per la durata degli esercizi ed aumentare gradualmente...
La prima notte ho fatto tantissimi sogni ricordando una marea di eventi della mia infanzia. Certo non tutti reagiscono allo stesso modo, ma per tutti vale che si attivi una elaborazione inconscia dei propri vissuti.
Ecco perché spesso anche senza fare percorsi di crescita personale o psicoterapia l'attivatore funziona comunque... spesso... ma se poi non ci sono corrispondenti nuove abitudini, nuovi vissuti e nuovi comportamenti il raddrizzamento potrebbe rallentarsi o fallire.
Ho proseguito regolarmente ad usare tutte le notti l'attivatore. Solo una volta mi sono svegliato trovandomi senza l'attivatore, avevo sognato di toglierlo e lo avevo fatto davvero.
Non avevo dato peso all'importanza degli esercizi diurni, anche se spontaneamente prima di dormire mi ritrovavo a mordicchiare l'attivatore, e questo mi ha consentito di scoprire l'importanza delle emozioni e soprattutto della "PRESA DI DECISIONE":
intorno al settimo mese di utilizzo non coglievo ancora risultati, anche se sentivo che "qualcosa si muoveva"; in quel mese ho attuato nella mia vita importanti cambiamenti, prendendo decisioni profonde e, vi ricordo che il significato generale della bocca è "addentare decisioni". Nonostante non abbia mai fatto esercizi diurni in questo settimo mese di utilizzo ho avuto un piccolo ma improvviso spostamento dei denti.
Ecco cosa intendo quando dico che le emozioni sono importanti e che devono essere elaborate in un certo modo.
La sensibilizzazione degli incisivi che normalmente va via velocemente, durante questo mese di cambiamenti sia emotivo/decisionali che pratici mi durava quasi tutto il giorno.
Appena ho rallentato con i cambiamenti nella vita è diminuita anche la sensibilizzazione.
Io ho solo piccole imperfezioni da raddrizzare, mentre ho il "morso profondo" con anche la corrispondente curvatura della schiena in avanti:
Per i denti dritti "ci siamo quasi".
Per il morso profondo (arcata inferiore più indietro...) la postura della bocca agli inizi restava corretta per qualche minuto dopo aver tolto l'attivatore, dopo 8 mesi resta quasi fino alla sera... in ogni caso per essere corretto il morso profondo richiede più tempo.
A partire dal settimo mese ricco di movimentazione ho avvertito una tendenza spontanea, mentre cammino, a fare dei movimenti con la testa e le spalle che poi ho scoperto essere classici esercizi per raddrizzare la schiena. Tendo a camminare più dritto spontaneamente.
In conclusione ritengo che l'utilizzo dell'attivatore associato ad elaborazioni emotive e cambiamenti di abitudini smuova tutto il "sistema corpo" a favore di un benessere globale.
Per questo ho ideato percorsi di crescita personale e di cambiamento che ho definito F.I.D.I.: Facilitazione Interiore Dinamico-Interattiva
Percorso F.I.D.I.
per conoscerti meglio e prenderti cura di te
Dentosofia - Psicologo - Work-Life Change Coach
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